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Adriana Zarri
Nata il 26 aprile del 1919 a S. Lazzaro di Savena, nella campagna emiliana, ha fatto le scuole classiche a Bologna e si è data ben presto a studi teologici. Assai giovane ha cominciato a collaborare a giornali e riviste; è stata presente in quasi tutte le testate di quotidiani e periodici cattolici - dall' Osservatore Romano a Studium, Politica, Sette giorni, Il Regno, Concilium, Servitium, ecc... - e ha collaborato pure ad alcune testate laiche, soprattutto a il manifesto, con la sua rubrica domenicale intitolata "Parabole". È stata presente e attiva nell'Associazione teologica italiana.
Almeno dal 1970 ha scelto di vivere in un casale (prima nelle campagne di Albiano, non lontano da Ivrea, poi a Molinasso e da ultimo a Crotte, a pochi chilometri da Strambino) e di seguire uno stile di vita monastico ed eremitico. Ha vissuto sola con i suoi gatti, coltivando un giardino, scrivendo e studiando. È morta nella notte tra il 17 e 18 novembre 2010.
Tra le sue opere:
- Giorni feriali, IPL, Milano 1953;
- L'ora di notte, SEI, Torino 1960;
- La chiesa, nostra figlia, La Locusta, Vicenza 1962;
- Impazienza di Adamo. Ontologia della sessualità, Borla, Torino 1964;
- Teologia del probabile, Borla, Torino 1967;
- Tu, Gribaudi, Torino 1973;
- È più facile che un cammello..., Gribaudi, Torino 1975;
- Nostro Signore del deserto. Teoligia ed antropologia della preghiera, Cittadella, Assisi 1978;
- Erba della mia erba, Cittadella, Assisi 1981;
- Dodici lune, Camunia, Milano 1989;
- Il figlio perduto. La parola che viene dal silenzio, La Piccola, Celleno 1991;
- Quaestio 98. Nudi senza vergogna, Camunia, Milano 1994;
- Dedicato a, Frontiera Edizioni, 1998;
- Il Dio che viene. Il Natale e i nostri natali, La Piccola, Celleno 2007;
- Vita e morte senza miracoli di Celestino VI, Diabasis, Reggio Emilia 2008;
- Un eremo non è un guscio di lumaca, Einaudi, Torino 2011.
Adriana Zarri ha tenuto i seguenti incontri di "Fine Settimana" (o precedenti):
- La paternità nella chiesa, 5 marzo 1976;
- Prospettiva storico-teologica della donna, 25 marzo 1977.
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