"Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia"
C'è ancora fame e sete di giustizia nell'epoca della crescente globalizzazione? Quale spazio può esserci per l'aspirazione a costruire un mondo nel quale gli esseri umani possano essere riconosciuti liberi ed uguali? Come mettere in relazione l'essere credenti e l'istanza della giustizia di fronte alla palese ingiusta condizione in cui vive gran parte della popolazione mondiale?
Dopo il tema della pace, quest'anno affronteremo il tema della giustizia, o meglio delle giuste relazioni tra gli esseri umani, dal piano interpersonale a quello internazionale.
Il primo momento dell'itinerario è da sempre dedicato allo sforzo di capire e di decifrare la realtà contemporanea. Ma, afferma il prof. Magatti in un intervista, "non sappiamo più leggere il nostro tempo". Sappiamo ciò che abbiamo lasciato alle spalle, ma ignoriamo o non riusciamo a capire ciò che ci aspetta. Gli equilibri che hanno retto il XX secolo si sono rotti. La globalizzazione però non è un destino, ma una sfida e quindi richiede un'assunzione di responsabilità da parte di tutti.
Il cammino proseguirà con l'interrogazione delle Scritture per coglierne luci e orientamenti (con il biblista Barbaglio e il teologo Rizzi), con l'individuazione di prospettive etiche (Piana) e con la presentazione di nuove forme di giustizia, come la banca etica e il commercio equo e solidale (Montagnini), che mostrano che un mondo nuovo è possibile.