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Corpi di desiderio

A Natale abbiamo celebrato un Dio che si fa corpo. La grammatica del corpo ci viene consegnata in un libro della bibbia, il Cantico dei Cantici, che mette in scena, con un linguaggio amoroso, l'amore concreto tra due giovani amanti. La fede in un Dio che si fa corpo ha sempre sollevato problemi. La tentazione di separare la fede dal corpo è una tentazione antica che continua ad abitarci. Ritrovare il corpo con la fede ci consente di scoprire un Dio diverso e imprevisto.
"Dio, nel Cantico, ha le fattezze di una sillaba discreta, sussurrata nell'Epilogo (8,6). È l'amore dei due amanti a nascondere Dio come il proprio segreto.
Se per molti interpreti, soprattutto antichi, Dio è rappresentato dal ragazzo, oggetto del desiderio della ragazza - intesa come figura di Israele, della chiesa o della singola anima - una lettura non allegorica del Cantico intuisce il divino «nella» relazione d'amore.
Si può vivere la fede, cantando l'amore? Si può intravedere il mistero del mondo nel desiderio dei corpi innamorati? e non solo come aggettivo di un'esperienza, capace di aprire all'eccedenza divina della vita, ma come «vera presenza», con cui tessere relazioni, di cui fidarsi, affidarsi?"
(da L. Maggi e A. Reginato, Corpi di desiderio. Dialoghi intorno al Cantico dei Cantici; Claudiana 2018)


Credo in Dio che si è fatto corpo

Credo in Dio, che ci ha creato capaci
di dare e ricevere amore.
Credo che i nostri corpi raccontino la sua gloria e che le carezze, i baci, gli abbracci
di chi ama sono il suo santuario prediletto.
Io credo che il mio corpo così fragile e bello
sia essenziale per dare corpo alla fede.
Non credo in una fede che rinnega il corpo
a scapito dello spirito.
Oso credere che, nell'esperienza unica di chi ama donando tutto se stesso, se stessa, ci sia il sigillo divino.

Credo in Gesù Cristo che è corpo di Dio in mezzo a noi...

Credo nello Spirito che, come corpo di bimba, non può stare fermo.
Si muove, gioca, danza e crea cose nuove.
Ama l'aria aperta, i giardini e la frutta fresca...

Credo la Chiesa come realtà di corpi redenti, liberi, liberati dai sensi di colpa.
Una comunità capace di accogliere e celebrare le tante manifestazioni dell'amore.
Credo nella forza, nell'energia della nostra sessualità che ci apre al mistero della vita che si rigenera.

(Lidia Maggi e Angelo Reginato)

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