Fare memoria oggi: difficoltà e urgenza
Riprendono, sabato 11 ottobre 1997, gli incontri dei "Fine settimana". Sono incontri rivolti a tutti coloro che sentono l'urgenza di ripensare e di approfondire cosa significhi oggi essere credenti, che desiderano, da adulti, avere un atteggiamento adulto rispetto alla fede religiosa, in un confronto partecipe e critico con la cultura di oggi.
Uno dei tratti caratteristici e più inquietanti del nostro tempo consiste certamente nella perdita della memoria, nello smarrimento delle proprie radici, del proprio radicamento nella storia.
In un tempo dominato dalla fretta, dalla rapidità, dall'accelerazione è problematico fare memoria sia a livello personale che collettivo. Chiunque oggi avverte la difficoltà della trasmissione della memoria tra generazioni, in famiglia, a scuola, nella comunità cristiana. Forse anche perché è più comodo tener chiusi gli armadi del proprio passato abitati da scheletri. Da più parti si invoca di non rivangare più, di mettere una pietra sopra.
Ma se il fare memoria è indispensabile per fondare la propria identità individuale e collettiva, sociale e religiosa, si possono cogliere le conseguenze dell'attuale crisi.
Un popolo senza memoria è costretto a rivivere il passato oscurato dall'oblio. Dopo Auschwitz, sono continuate pulizie etniche e razzismi... Il passato non ci rende immuni dall'errore e dall'orrore. Solo la memoria può tentare di farlo.