Incontri di "Fine Settimana"

chi siamo

relatori

don G. Giacomini

programma incontri
2018/2019

corso biblico
2023/2024

incontri anni precedenti
(archivio sintesi)

pubblicazioni

per sorridere

collegamenti

rassegna stampa

preghiere dei fedeli

ricordo di G. Barbaglio

album fotografico

come contattarci

Laicità e responsabilità

Il dibattito sulla laicità ha ripreso vigore all'interno del nostro paese. La polemica sui crocifissi nei luoghi pubblici, la discussione circa la menzione delle radici cristiane nella costituzione europea, gli interventi della gerarchia cattolica in occasione dei referendum sulla procreazione assistita o della proposta di regolamentare le coppie di fatto hanno riacceso, sia pure in termini nuovi, il confronto sulla laicità.
La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e religioni, è oggi accolta abbastanza pacificamente dai credenti, anche grazie ad un progressivo passaggio da una laicità di rifiuto ad una laicità di rispetto per tutte le fedi, riconosciute nella loro dimensione pubblica.
Allo stesso tempo si moltiplicano però le accuse di integralismo da una parte e di laicismo dall'altra, con una grande confusione nell'uso delle parole: quando si parla di rapporto tra cattolici e laici, non è detto che i sedicenti laici siano tutti tali o che i cattolici non possano (e anzi debbano) essere laici; oppure, quando si parla di rapporti tra chiesa e stato, normalmente si riduce la chiesa alla chiesa cattolica, trascurando altre presenze cristiane nel nostro paese, e ancor più indebitamente si riduce la chiesa alla sola gerarchia. Il discorso è dunque più complesso e articolato.
Se è vero che l'annuncio, negli anni '60, della morte di Dio e dell'eclissi del sacro si è rivelato in parte errato e abbiamo assistito al ritorno o alla rivincita del religioso nelle nostre società secolarizzate, è comunque ormai chiaro che in Italia e in Europa i cristiani vivono una condizione di minoranza in un contesto di pluralismo di fedi e di culture. Come custodire e approfondire la propria identità nell'incontro e nel confronto con gli altri senza cadere in atteggiamenti di chiusura preconcetta e di intolleranza? Come vivere questa volontà di incontro senza cedere al relativismo abdicando alla propria storia e tradizione? Di fronte alla sfida della molteplicità delle fedi, delle culture, delle appartenenze, in che modo uno stato democratico può costruire le condizioni del reciproco rispetto e quindi della convivenza non conflittuale?
Solo tramite l'affermazione della propria laicità, lo stato può riconoscere il pluralismo, nell'autonomia e nel rispetto reciproco tra confessioni religiose e istituzioni politiche.
La tentazione presente oggi nella comunità ecclesiale, fortemente sostenuta dai cosiddetti "atei devoti", è quella di identificarsi con l'Occidente, di definirsi come "religione civile" utile ad una società sempre più frammentata e smarrita. Ma questi recuperati presenza e prestigio nella società, come più volte ha sostenuto con lucidità il priore di Bose Enzo Bianchi, vanno a discapito della testimonianza evangelica, del coraggio di pronunciare parole profetiche: il rischio è quello di appiattirsi nella difesa e nel sostegno dell'ordine esistente e non dell'ordine come dovrebbe essere secondo i disegni di Dio.
Su questi temi di dirompente attualità si svolgerà l'itinerario di riflessione dei "Fine Settimana", che sempre hanno prestato attenzione alla dimensione della laicità, particolarmente cara a don Giacomini, che, già nel dopoguerra, superando ogni chiusura confessionale, organizzava cineforum con gruppi non cattolici, che professava la laicità come rispetto e valorizzazione della dignità di ogni persona umana, al di là di ogni appartenenza, come impegno nell'affrontare i problemi comuni, senza la pretesa di avere, in quanto credente, le migliori soluzioni.
Negli incontri si partirà dall'analisi della situazione attuale, la tendenza del cristianesimo a diventare religione civile, per poi interrogare le Scritture ebraico-cristiane sulle radici della laicità. Si cercherà quindi di illustrare la responsabilità dei credenti nella costruzione della città degli uomini nel rispetto della laicità delle istituzioni sociali e politiche e nell'elaborazione di un quadro di valori laicamente condiviso. Infine verrà posta l'attenzione sulla laicità come luogo del possibile incontro tra le religioni ed in particolare tra cristianesimo e islam.

Login

Valid XHTML 1.0 Transitional Valid CSS!